Piani cottura in vetro | Si ma…
E’ decisamente una delle scelte più attuali quella dei piani cottura su base di “vetroceramica” o comunque vetro temperato di forte spessore.
Vetro nero, bianco, a specchio, si iniziano a trovare anche in colori come il “tortora” o simili (colori di gran moda…). Tinta a parte, hanno dalla loro oltre l’estrema pulizia del design, anche quella più concreta della pulizia del piano stesso.
Una volta rimosse le piastre o griglie di supporto pentole, è molto facile pulire il tutto, ed il vetro è quasi inattaccabile.
Quelli con le griglie a croce (“ragnetti” li chiamo io), piacciono molto…
Ma riguardo a questi bisogna tenere presenti alcuni fattori:
- La superficie di appoggio non è così uniforme come le piastre più estese. E’ da valutare rispetto l’uso e il tipo di cucina che fate…
Quanto “tramestate” con più pentole contemporaneamente e se le spostate spesso nell’uso, questa soluzione presenta “punti vuoti” di appoggio. - Vero punto delicato di questa scelta è poi il sistema adottato per rendere stabili e ferme questo tipo di griglie (e… sono stabili e ferme?)
Diverse aziende adottano un sistema di aggancio meccanico, che “blocca” (dovrebbe bloccare) le griglie sul corrispondente fuoco, agganciandole al “cappellotto” copri-fiamma. In sostanza l’ultimo elemento del gruppo fiamma.
Come potere vedere in questo esempio c’è un incastro a croce sotto alla griglia che si innesta sul “cappellotto” di cui dicevo.
Al terminale delle “gambe” delle griglie, generalmente sono applicati dei gommini a evitare graffi al piano.
Ciò che però nella pratica otteniamo, è un accoppiamento pieno di giochi, piuttosto malfermo e che a fiamma accesa, potrebbe far intervenire la valvola di sicurezza con spegnimento della fiamma stessa:
Conclusione:
Sicuramente belli e funzionali rispetto la pulizia, ma occhio nella scelta dell’accoppiamento griglie (meglio se in ghisa) – piano.
Scegliere possibilmente tra soluzioni a perno:
O a ghiera con blocco alla base:
Buona cottura!
Articolo perfetto grazie
Grazie!