Ritorno al Futuro
FAMEL è un marchio storico di motociclette, credo piuttosto sconosciuto in Italia e nel resto d’Europa, ma molto conosciuto e apprezzato nel suo paese d’origine e di commercializzazione: il Portogallo.
Il marchio, l’Azienda, nascono nel 1949 e seppure nei primi anni la produzione riguarda solo ingranaggi metallici, nei primi anni ’50, inizia a produrre l’elegante Famel-Pachancho (motorizzazione Pachancho).

Nel 1966 arrivano a produrre 18.000 motocicli che passeranno alla motorizzazione Zundapp, di cui verranno acquisiti i diritti di produzione.
Ad ogni modo, dopo alterne vicende e il grande successo del modello XF-17, il più recente e apprezzato, nel 2002 anche per la mancanza di un vero sviluppo di nuovi modelli, di aggiornamento tecnico e il fallimento della Zundapp stessa, FAMEL è costretta a chiudere i battenti.

Ma il fulcro dell’articolo, sta nel “ritorno al futuro” di questo marchio, rifondato nel 2021 da Joel Sousa con l’obbiettivo di riprendere la produzione e la vendita del marchio e di un modello ben conosciuto in Portogallo e che al passo con i tempi, si propone con una motorizzazione completamente elettrica.
“ È stato un processo lungo, perché volevamo garantire non solo la qualità del prodotto finale, ma anche la fedeltà al modello che ha deliziato i fan di il marchio da decenni.
Siamo molto soddisfatti del risultato.” (Joel Sousa)
È interessante notare come la ricerca di innovazione e di re-design, non si sia limitata al mezzo (ci arriviamo più avanti), ma si sia concentrata – direi necessariamente – anche sul logo di FAMEL.

Può sembrare un “salto”, un restyling, sin troppo slegato dal passato storico, ma in realtà si tratta di un fine studio grafico-progettuale che poggia su alcuni elementi caposaldo, come la F e l’idea della “bandiera a scacchi”, da sempre sinonimo in qualche modo di velocità, successo, sportività in ambito motoristico.


A questo nuovo logo si affianca una brand image (o identity) ben pensata e progettata






Veniamo finalmente al “mezzo”, alla moto, che mira ad un concreto mercato e che si incarna nella Famel E-XF.

Esisteva già un prototipo che manteneva immutato il design conosciuto del serbatoio (che ovviamente non ha più la funzione di contenere il carburante) e un motore elettrico in qualche modo “carenato”.
Gli interventi del designer Massimo Barbieri, hanno modificato in modo sostanziale il design del motore elettrico, rendendolo più “tecnico” ed evitando il confuso design complessivo precedente, ma hanno riguardato anche la telaistica, serbatoio e sella, quindi l’impatto generale della moto. Ferma restando la precisa scelta di non allontanarsi troppo dallo stile originario e ottenere un “future-retrò”.


Di seguito una serie di bozzetti di Massimo Barbieri che si concentravano sul design del gruppo motore .







Dopo la lunga premessa, una carrellata di immagini che mostrano i prototipi ultimati e alcuni particolari della componentistica.














Infine un breve elenco delle principali caratteristiche tecniche:
> 2 modelli: Classic e Cafe Racer
> 2 motorizzazioni elettriche, corrispondenti a 50 e 125 cc
> Autonomia da 70 a 120 km
> 6 colori
È possibile effettuare la personalizzazione e un eventuale pre-ordine, accedendo a queste pagina.
Il design, questo sconosciuto. Il marchio di un’azienda, comprese le moto, è molto importante poiché rappresenta l’immagine e l’identità dell’azienda stessa. Il design del marchio può includere un logo, uno slogan e altri elementi visivi distintivi che aiutano a differenziare l’azienda dalla concorrenza e a creare un’immagine positiva nella mente dei consumatori. In questo caso specifico è stato fatto un ottimo lavoro di rebrand, in quanto lo stile riflette molto bene quello degli stupendi modelli proposti. Il layout del mezzo meccanico riflette in maniera “distintiva” il tipo di motocicletta che l’azienda produce e il pubblico a cui si rivolge. Un marchio di motociclette che si rivolge ad un pubblico giovane e dinamico potrebbe avere un design del marchio più aggressivo e moderno, mentre un marchio che si rivolge ad un pubblico più maturo e sofisticato potrebbe avere un design più elegante e raffinato, questo è infatti uno di quei casi, per pochi puristi, per scelta. Il design del marchio di una moto deve essere facile da riconoscere e da ricordare, comunicare i valori dell’azienda e ciò che la distingue dalla concorrenza, tuo fratello ha svolto un ottimo nel lavoro nel concretizzare tutto questo in un’anima elegante a due ruote. Complimenti.
Grazie Alessandro per il tuo esteso e positivo commento 😉