La svolta nel Design è Elettrica

Si, sarà elettrica ed elettrizzante la svolta del Design…

Più di quella del passaggio dal telefono a cornetta agli smartphone che tutti oggi utilizziamo. Probabilmente perché questa è avvenuta per gradi, pian piano nel tempo.

Più di quella del passaggio dalla carrozza e dal calesse alle odierne autovetture, probabilmente per la stessa ragione.
E più anche dello stesso passaggio alle auto elettriche, che nonostante il cambio delle calandre anteriori per l’assenza del vecchio radiatore, la probabile sparizione del tunnel centrale nell’abitacolo e la silenziosità sono già in commercio e “sempre quelle sono”: 4 ruote, 2 / 4 / 5 porte, abitacolo con ovvi finestrini, luci sempre più fantasmagoriche con l’avvento dei led.

Non di queste svolte parlo quindi, ma delle svolta che ci sarà nel campo delle Due Ruote.
E non parlo di biciclette e monopattini, ma delle nostre amate, ammirate, coccolate, motociclette.

Questo mezzo nato, si potrebbe dire inevitabilmente, dall’unione di un motore con una bicicletta, è caratterizzato dagli elementi meccanicamente necessari che negli anni sono diventati anche il principale elemento distintivo del suo design. Le molteplici interpretazioni di ogni singolo elemento e dettaglio, ne hanno fatto oggetto di passione e di vasta produzione, riuscendo a reinventarsi continuamente in infiniti modelli di numerosissime marche.

Quindi d’accordo le due ruote e il manubrio – in comune con la bicicletta – ma motori, che sono diventati vero e proprio oggetto di design e non solamente parte meccanica, serbatoi, selle intese come zona che accoglie il pilota, e non di rado, gli stessi telai che tengono assieme il tutto.

Tralasciando le moto completamente “carenate” e gli scooter, che condividono una carrozzeria che tutto nasconde e che si differenziano in estrema sintesi per l’assenza del serbatoio posizionato tra le gambe del pilota, ecco che con l’avvento del motore elettrico, il motore a scoppio in tutte le sue interpretazioni tecnico-stilistiche (non si può confondere una BMW con una GUZZI ne tanto meno con le molte altre dal motore in linea) è destinato a scomparire (?), con tutto il suo amato (odiato da alcuni) rombare e “sgasare” al semaforo… anche se hai solo un Vespino con marmitta Pinasco.

Al suo posto ecco comparire “blocchi” compatti dalla presenza in verità molto più anonima oltre che silenziosa e d’accordo, anche risparmiosa.
Ma proprio perché non vincolati da cilindri, basamenti e tubi di scarico*, possono diventare oggetto di infinite variazioni stilistiche sul tema, come anche elemento portante del resto del mezzo (è stato già fatto anche con motori a scoppio).
Qualcosa che chiameremo ora impropriamente “serbatoio“, perché nulla contiene, rimarrà più che altro per migliorare la guidabilità del mezzo (ne sanno qualcosa i piloti professionisti), ma potrà avere svariate fogge molto più libere nelle forme. La sella, come il manubrio dovranno pur rimanere, ma prepariamoci a vederne delle belle (o almeno si spera).

*Dimenticavo i tubi di scarico, che non si può certo dire che non facciano la loro parte nel design di una moto, questo mezzo così ibrido e misto di componenti che ne definiscono personalità e riconoscibilità, anche sonora, per la gioia di appassionati e sfegatati “bikers”. Per questi (e confesso anche per me) sarà dura digerire la svolta, ma è il progresso e basterà attendere un cambio generazionale perché tutto sembri “normale”.
Fate vedere ad un ragazzino oggi un telefono a cornetta e chiedetegli a cosa serve… ne sentirete delle belle!

Vi lascio con un bella galleria di esempi di eletric-motorbike, a voi l’ardua sentenza!