Unusual design for unusual cameras
Certamente nel mondo delle fotocamere e dei loro principali “sotto-mondi” (reflex, mirrorless, bridge, compatte, ecc) vi sono vari esempi o meglio “esemplari”, che sfoggiano forme e design originali o che almeno cercano di esserlo, ma stringi-stringi rientrano in canoni ben delimitati, tanto che dalle stesse forme si può desumere la fascia di appartenenza ad una delle categorie succitate.
Così in questo articolo, vorrei presentare due fotocamere che decisamente riescono a discostarsi dai canoni abituali, ma, quardacaso anche perché appartengono tecnicamente ad una categoria “a parte”.
Si tratta della Lytro Illum e della Sigma dp2 Quattro
La più innovativa, e anche la più bella come design a mio giudizio, è senz’altro la Lytro, questa infatti (se ho ben capito) non ha un sensore che per quanto ad alta risoluzione riprende sempre e comunque in 2D (genera cioè un’immagine appiattita della realtà), ma riprende, o meglio visualizza in 3D, più o meno come fa nella realtà un occhio umano.
Si otterrà (presumo) poi sempre una immagine 2D, ma la scelta della messa a fuoco del soggetto primario, le angolazioni e le prospettive visualizzate prima dello scatto sono uniche nel loro genere.
Per meglio comprendere, della serie “un’immagine vale più di mille parole”, vi consiglio di dare un occhiata al sito del produttore QUI
E ancora, un test d’assaggio di Francesco che gestisce un ottimo e professionale blog QUI
Il design è altrettanto innovativo, a base “trapezoidale” e abbastanza squadrato, molto pulito e sinceramente parrebbe anche piuttosto ergonomico… si vedrà poi alla prova dei fatti.
L’altra è la Sigma dp2 con caratteristiche tecniche meno innovative, anche se ha un particolare sensore (Foveon) che la distinguono dalle altre macchine fotografiche… ma ciò che la rende più “diversa”, è anche qui, il design.
Certamente meno armoniosa della Lytro, la scelta che sta alla base di un design così originale, pare sia proprio quella della massima ergonomia e dell’impugnabilità della macchina… certo bisogna “farci l’occhio” 😉
A conclusione sottolineo che tra le fotocamere dal design inusuale, può certamente essere annoverata la Sony QX di cui mi sono già occupato in questo articolo
Per non parlare della Pentax K-01, che invece ho “stroncato” qui 😉
Una domanda: ho visto il video della Lytro, con i passaggi di messa a fuoco da un piano ad un altro e ne intuisco a grandi linee il funzionamento, ma gli effetti di leggero sfalsamento del soggetto rispetto lo sfondo, come si ottengono? L’ho gia visto fare (qui http://vimeo.com/83910533) ma nel caso della Lytro è qualcosa di insito nella tecnica di acquisizione dell’immagine?
Ciao Ugo.
Non ho dati certi sulla realizzazione del video che ha “linkato” (che peraltro già conoscevo), quindi azzardo in relazione alla mia esperienza professionale o a come avrei realizzato un video del genere.
Anzitutto in questo video manca del tutto un reale effetto di profondità di campo dato dai differenti punti di messa a fuoco (profondità di campo tipica della ripresa foto-cinematografica che ripropone qulla naturale dell’occhio umano), ma si ha una sorta di artificio che somiglia più alle “quinte teatrali” o al sistema a “fondali” adottato dagli storici cartoon della Disney (e non solo).
Per quanto riguarda poi le “animazioni” se così vogliamo chiamarle, anche qui si tratta di un ulteriore “artificio” (non uso il termine in tono dispregiativo…).
E’ verosimilmente una operazione di deformazione o “morphing” non poi così banale come usare ad esempio il filtro “deforma” di Photoshop, in quanto è da notare come al variare dell’inclinazione ad esempio di un braccio, tutto il fondale circostante, rimane invariato.
E quindi presumibile un lavoro a multilivello, con preciso scontorno delle parti da modificare e un’attenta ricostruzione delle zone che debbono restare intatte.
Tornando alla Lytro, direi tutt’altra cosa… ancora non ho trovato precisi dettagli tecnici (ma può essere un mio limite di ricerca). Puoi trovare qualcosa in più – e spero presto ulteriori aggiornamenti – nell’ottimo blog di francescophoto e in particolare qui: http://blog.francescophoto.it/2014/04/22/lytro-illum/
Grazie Bariom. In effetti giocando con le immagini e con un paio di noti programmi, qualcosa alla Tagliafierro si può fare (come genere intendo, non come qualità di risultati). Nel caso della Lytro, leggendo dal link della tua risposta, il software sembrerebbe sfruttare informazioni acquisite già nello scatto, penso, per esempio, ad una capacità di letture di profondità di campo su molteplici settori. Ciao
Essendo sempre alla ricerca del nuovo, avevo fatto il preorder in aprile e la ILLUM mi e’ arrivata il 22 agosto. da allora ho sperimentato la macchina sia in studio che on location. sono felice di averla presa perché un bellissimo giocattolo.. ma come la parola giocattolo fa intuire, non proprio uno strumento pari alle varie macchine digitali tradizionali.
PRO:
– approccio innovativo
– risultati per web abbastanza interessanti perché nuovi
– design
– supporto produttore
CONTRO:
– sensibilità alta da dimenticare
– macchina abbastanza instabile (diversi crash e riavvio successivo durante il lavoro) anche dopo l’aggiornamento firmware
– grandi problemi di definizione in profondità: due esempi pratici-> un oggetto trasparente come un bicchiere, una bolla o simile il software strappa casualmente in giro nelle aree trasparenti e tutto l’effetto bello si distrugge in una massa di diffettini… Altretanto succede se avete un oggetto e sfondo con poca differenza di contrasto -> esempio: una scarpa con laccio che ha un simile tono/luminosità dello sfondo mi ha strappato a pezzi il laccio … proprio “mangiucchiato” e pezzi mancanti
– software proprietario ancora in fase embrionale, pieno di problemini, mancanze di funzioni essenziali come il whitebalancing, valori RGB, …e lentissimo
FAZIT
– bello da sperimentare
– necessita che la foto venga creata in funzione della necessita’ della macchina e non viceversa per ottenere un buon risultato
– per ora prevale il peso dei problemi della macchina e delle immagini che crea alla gioia del risultato … purtroppo … ma mi affido alla Lytro che risolvano il tutto con aggiornamenti
– per chi ha tempo da investire, oltre i soldi per l’acquisto, può essere una bellissima sfida con grandi soddisfazioni, ma da poter sostituire il tradizionale per un servizio di un cliente siamo ancora lontani
E DULCIS IN FUNDO: prendetela tutti, contribuite con commenti sui loro blog e tra poco avremo davvero un pennello nuovo per la nostra creatività.
@Thomas benvenuto e grazie per il tuo commento preciso e piuttosto articolato.
Un aiuto per approfondire su un oggetto che, design a parte, resta un tantino “misterioso” nel suo funzionamento.