In a brush | il lettering fatto a mano
Chi segue un po’ i miei articoli, avrà certo capito quanto ami il “fatto a mano”… vale per molteplici settori di applicazione, dalla meccanica, al restauro, ma certamente e ancor di più, per tutto ciò che è grafica e illustrazione.
D’altra parte è anche un pezzo del mio passato “artistico” (con la “a” minuscola) è non si può certo rinnegare il proprio passato… o si perde la cognizione del proprio presente.
Ad ogni modo, passione o meno, non si può non rimanere affascinati non solo dal risultato dei lavori che qui riporto, ma dalla maestria nel realizzarli… basta osservare le gif che ripropongono l’esecuzione rapida e sicura (quasi un guizzo), di uno di questi lettering.
Sono le realizzazioni di Colin Tierney un graphic designer di Baltimora.
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Su segnalazione e a seguito del commento di Antonio sotto, inserisco anche questo video:
Si tratta di un altro artista. Faccio notare (se mai ve ne fosse bisogno) la maestria nell’uso del pennello morbido e lungo, che consente di ottenere le sinuose variazioni si spessore tipiche del “lettering” fatto a mano o, più italianamente, della “calligrafia”.
Notate la fermezza della mano, che non è sono un “talento”, ma è frutto certamente di ore e ore di esercizio, che portano alla padronanza e alla sicurezza esecutiva.
Il pennello si muove quasi sempre sul suo asse, perpendicolare alla tavola o comunque al supporto su cui si dipinge. Ciò che comanda il suo andamento, più che le dita dell’artista, sono le rotazioni del polso e il suo avvicinare o allontanare la punta del pennello, che con il suo “schiacciarsi” sulla tavola, produce le variazioni di spessore.
E’ una vera “goduria” poi, vedere con che facilità, vengono realizzate le varie volute e riccioli concentrici. 😉
Spettacolari, da quando ho visto alcuni filmati su youtube ho iniziato a scrivere a mano cercando, anche malamente, di ricopiare la grafia di questi artisti. Come grafico non posso che apprezzare la naturalezza e la morbidezza di queste scritte, cosa che non sono mai riuscito a trovare nei loghi realizzati con le font a computer. È vero che vengono perfetti e se serve cambiare qualcosa si fa presto, ma l’eleganza, la dinamica e le volute d’inchiostro che si riescono ad ottenere a mano libera, una font non le può proprio dare.
Ciao Carlo, grazie del commento e benvenuto.
E’ vero quanto dici… il limite delle fonts digitali e che, per quanto belle alcune, hanno tutte inevitabilmente una loro “rigidità strutturale”. E non potrebbe essere diversamente.
Questi logo / lettering, sono un’opera in sé stessi… ogni lettera, pur venendo a far parte di un armonico insieme, può assumere aspetti, dimensioni e “volute” diverse… si inseguono, si rincorrono… spingono, sostengono il tutto…
Insomma, come in una composizione musicale, non sono solo “belle note” isolate, ma creano un precisa armonia d’insieme,
Belli. Tempo fa ho visto questo bel video: https://www.youtube.com/watch?v=F4165Pp8uns
Grazie Antonio della segnalazione… lo inserisco nell’articolo 😉
🙂
L’ha ribloggato su Amicidigrancanaria.
Grazie Vito…
che meraviglia!! è una goduria anche vedere la perfezione con cui interrompe e riprende il tratto! E’ così perfetto da sembrare un font!