Camerino db di Caccaro | prova “su strada”
Avevo già scritto un articolo in cui parlavo di uno degli ultimi prodotti di Caccaro, importante azienda italiana nel settore dell’arredamento, il Camerino db, in occasione della sua presentazione al salone del Mobile edizione 2012.
Oggi dopo aver avuto occasione di “averne uno per le mani” in una recente installazione (qui), vi propongo una serie di considerazioni forse un po’ puntigliose, ma io sono, per alcune cose “precisino”, come qualcuno ama definirmi 😉
Premetto che considero Camerino un ottimo prodotto, con un concetto innovativo (quello dell’armadio-cabina), ben progettato soprattutto nella sua modularità.
Innanzitutto cos’è Camerino? Riporto quanto scritto a suo tempo:
“Cosa sia una cabina-armadio tutti lo sappiamo e un armadio anche. Una cabina armadio presuppone solitamente la creazione di uno spazio dedicato al guardaroba, che se non è una stanza vera e propria, solitamente è uno spazio realizzato eventualmente in cartongesso o simili. Camerino è di fatto strutturato come un armadio, ma la sua profondità che varia da 80 fino a 155 cm, consente di “entrare” nel guardaroba e avere non solo la sensazione, ma anche tutti i vantaggi di una cabina armadio. Mi ha poi impressionato la facilità e la scorrevolezza di apertura delle porte, che si aprono senza alcuno sforzo e si impacchettano ai lati della cabina.”
Ciò detto veniamo alla “prova su strada” e ad alcune personalissime considerazioni.
La profondità
Le profondità disponibili per Camerino partono da 80 cm per poi salire a 105, 130, 155 cm, tanto che si può realizzare anche un armadio-cabina “stretto e profondo”. In larghezza si procede per moduli, quindi si possono coprire le misure più classiche e non (cm 202 / 228 / 253 / 278 / 303 / 328 / 354 / 379).
La profondità 80 cm è sinceramente un “vorrei ma non posso”. Quello che si guadagna in profondità sui due lati è veramente poca cosa dal 60 cm di un armadio tradizionale (tolto il fatto che in questo armadio si “entra”), quindi personalmente consiglio di trovare sempre e comunque la maniera di adottare la profondità di minimo 105 cm. (Che è poi quella che vedete nella maggior parte delle immagini – poche per la verità – che potete trovare in internet)
Il colore
Per il momento, le finiture disponibili sono il laminato liscio “perlato” cioè con un leggero effetto rilucente, in due colori: rugiada e sabbia
Come si vede bene dalle immagini, Rugiada è molto più chiaro del Sabbia, quindi, al di là di scelte puramente soggettive, considerare che il rugiada permette di riprendere il medesimo colore anche su tutte le pareti di una stanza, qualora la scelta sia quella di “mascherare” la massa del Camerino (vedi qui). Il Sabbia, una o due pareti del medesimo colore le può reggere, una intera stanza diventerebbe probabilmente troppo cupa.
L’interno
Le finiture per l’interno possono essere dello stesso colore dell’esterno o in finitura olmo, che può riguardare le mensole, lo schienale del Camerino e le cassettiere.
Se volete aumentare l’effetto “WOW”, vi consiglio la finitura olmo che crea contrasto con l’esterno, ma tenete in considerazione il colore del vostro pavimento, perché Camerino non è il solito armadio e, aperte le porte, il suo interno sarà praticamente a diretto contatto con il vostro pavimento e non è detto che faccia esattamente “pendant”.
Per il resto l’interno può essere accessoriato e composto come meglio si preferisce. Difficile dare consigli… ognuno deve valutare le proprie esigenze.
Mi sento di consigliare come accessorio, l’illuminazione a led interna, che si accende comandata da sensore di movimento. Un plus non indifferente e realmente comodo anche se non propriamente economico.
Migliorie
migliorie che personalmente mi sento di suggerire:
1) E’ una questione puramente estetica, ma non trovo molto riuscito il design del punto di contatto fronte del cassetto e top delle cassettiere.
Visto che lo scanso per l’apertura dei cassetti è laterale, credo che l’estetica ne avrebbe guadagnato con il fronte del cassetto portato alla stessa altezza del top o, viceversa, il top portato in linea con il fronte del cassetto. Lo scalino che invece si genera con la soluzione adottata non lo capisco…
2) Le ante su aprono a pacchetto, sono quindi presenti due diverse cerniere: quelle mediane di giunzione tra le due semi-ante e quelle che sostengono il gruppo ante a pacchetto, inserite nel fronte del Camerino che resta fisso.
Mentre le prime sono di un bel metallo cromato
Le seconde sono di un anonimo grigio neutro, che sinceramente, le fa addirittura sembrare di plastica…
Come realmente di plastica grigia sono queste piastrine copri-cerniere, non “stabilissime” – si montano ad incastro.
3) Nel caso in cui il nostro Camerino abbia una larghezza che non consente un doppia anta a battente, ci troveremo una semplice “mono-anta”. In questo caso l’apertura principale è sempre quella con l’anta doppia a pacchetto e l’apertura dell’anta singola verrà facilitata da una maniglia incassata nello spessore dell’anta.
Peccato che questa maniglia abbia un discreto spessore in sporgenza, circa un 2 mm, che possono sembrare poca cosa, ma sono di fatto, quelli che limitano l’accostamento dell’anta a pacchetto che le sta di fianco. 2 mm, più almeno 1 mm di gioco per evitare contatti, ecco che otteniamo un fessa (o una “fuga” se parlassimo di ceramica…) di minimo 3 mm, che non sono proprio pochi su due ante accoppiate per di più di colore chiaro.
Meglio sarebbe stata una maniglia completamente incassata o, a questo punto, un senza-maniglia, come sono la maggior parte delle ante secondarie di qualunque armadio a battente.
4) Sempre nel caso della “mono-anta”, troviamo un altro dettaglio estetico che trovo poco gradevole:
Le ante (tutte) sono accompagnate nel loro movimento di apertura e chiusura, da un leveraggio a braccio, che evita che lo stesso sia troppo rapido e “libero”, cosa che potrebbe causare “sbatacchiamenti” delle ante tra loro e/o con il corpo del Camerino. Il sistema in sé funziona piuttosto bene anche perché non si avverte in alcun modo il peso delle ante che non è indifferente.
Il leveraggio di cui sopra, è fissato sulla parte alta delle ante e due grandi viti incassate sono visibili dalla parte interna delle ante stesse. Ma mentre nell’anta doppia a pacchetto, ad anta aperta, sono nascoste all’interno dell’anta “impacchettata”, nella mono-anta rimangono scoperte, a dare non proprio bellissima vista di sé…
5) Arriviamo all’ultimo punto, che non è legato ad una “pignoleria estetica”, ma ad un aspetto funzionale, magari marginale, ma che trovo fastidioso.
Dobbiamo tornare al sistema a leveraggio delle porte che ho descritto sopra e ad un suo preciso particolare che mostro nella foto seguente.
Si tratta propri del perno che fa da aggancio e fulcro del movimento tra la staffa del leveraggio di sostegno delle porte e la porta stessa.
Ora, questo perno, ovviamente metallico come la staffa stessa, ha la sua sede nell’occhiello terminale della staffa. Per quel che mi è dato di capire (non ho smontato il gruppo staffa-perno-braccio) il perno all’interno della sua sede (occhiello del braccio) ha un relativo gioco e forse – dico forse – lavora, senza interposizione di altro materiale, metallo contro metallo.
Questo seppur limitato gioco genera un rumore, un a sorta di martellio, un onomatopeico “clock-clock”, soprattutto nella fase iniziale dell’apertura delle ante che si amplifica per la lunghezza dell’anta (conduzione onde sonore attraverso i corpi) e diviene un suono tutt’altro che impercettibile.
Non dico un rumore da svegliarsi di notte, ma comunque un rumore fastidioso, che non trova riscontro in alcun altro modello di armadio di Caccaro (come di altre Aziende) dalle classiche ante scorrevoli.
Penso che con la semplice interposizione di una guaina o anima di teflon tra perno e occhiello di cui sopra, o forse riducendo il gioco meccanico, la cosa sarebbe risolvibile.
Conclusioni
Ribadisco le mie considerazioni ampiamente positive per questo prodotto, per l’idea di base innanzitutto, per la funzionalità , la modularità. Gli appunti mossi, sono forse “pignolerie”, ma alcuni particolari ritengo scendano un poco di tono rispetto la cura complessiva e potrebbero certamente essere risolti con poco, considerando che parliamo di un “oggetto” importante non solo nella mole, ma anche nel suo prezzo d’acquisto.
Thank you for the valuable content in your write-up on Camerino db di Caccaro | prova su strada | C’è un Tempo per ogni Cosa….
Best regards
Thank you for your appreciation 😉
Ho visto questo armadio-cabina su una rivista e me ne sono innamorata. E cercando qualche informazione sul web, sono capitata su questa “recensione” che ho trovato molto utile da inesperta del settore.
Avrei un paio di domande da aggiungere:
Il rapporto qualità/prezzo è buono secondo Lei?
Sul mercato è disponibile un prodotto simile ma più economico?
Valeria, anzitutto benvenuta.
Partendo dalla seconda domanda: non mi risulta attualmente un prodotto realmente simile a questo, sul mercato, ma in questi casi, risposte “assolute” sono sempre a rischio di smentita 😉
Non è neppure da escludere che, a fronte della validità e originalità di questo prodotto, qualche altra Azienda si… attrezzi.
Detto questo, per rispondere alla prima domanda, si devono tenere presente alcuni fattori:
Questo specifico “prodotto”, non ha concreti concorrenti (fatto salvo quanto detto sopra…)
Nella cifra totale risultante per l’acquisto, va tenuto presente il reale sviluppo della superficie utile. In parole povere, se lei acquista un Camerino di c.a 3 mt con profondità di 1 mt, ha di fatto un “contenitore” con sviluppo utile di 3,8 mt.
Quello che mi sento poi di consigliarle e di valutare bene gli accessori interni, che ha anch’essa un’incidenza sul prezzo, soprattutto rispetto le reali esigenze (in pratica, non riempire l’armadio di mensole o altro che poi non si dovessero sfruttare).
Buona cosa sarebbe, partendo da un’eventuale armadiatura in suo possesso, fare un po’ di “calcoli”, valutando bene gli ingombri (abiti lunghi, piuttosto che camice, gonne, pantaloni, altro).
Certo è più semplice partire da un armadio che già si usa, rispetto una “novità assoluta”, come passare da un armadio da “single” a quello “di coppia”…
Ma si sa… la vita e un’avventura 🙂
Spero di esserle stato d’aiuto.
Sono rimasta colpita da questa cabina armadio che sfrutta lo spazio in toto, infatti mi sono subito recata da un venditore con il quale stiamo valutando le mie necessita. Però, sinceramente, mi aspettavo, visto il prezzo, un armadio con struttura portante in vero legno.
Questo è un punto a sfavore, sono un po’ combattuta nell’acquisto… non sono più cosi convinta. Può aiutami ?
Carissima Marta, grazie per la fiducia che riponi in una mia risposta… spero di poter essere d’aiuto.
Tu scrivi: “…mi aspettavo, visto il prezzo, un armadio con struttura portante in vero legno.”
Al di là della questione prezzo, non capisco perché allora tu non ti aspettassi delle ante in “vero legno” piuttosto che la struttura…
Voglio dire, sono le ante alla fine quelle più visibili anche perché Camerino DB proprio per la sua caratteristica di essere una “cabina”, di struttura ne mostra proprio poca.
Ad ogni modo, cosa intendi per “vero legno”? Presumo tu intenda in legno “massello”, cioè struttura composta di vere e proprie “tavole di legno”…
Devo darti una delusione: oggi sono veramente pochissime le Azienda che producono mobili, che lavorano con il “vero” legno massello e ancor meno lo utilizzano per la parte strutturale. Questo per molteplici motivi: la difficoltà e il costo per approvvigionarsi in grandi quantità della materia prima (legno massello), il procedimento necessario per rendere “stabile” un materia che se anche si presentasse già in tavole, resta una materia “viva”, che con il tempo si “muove” e può subire notevoli mutazioni di forma e di aspetto, ecc., ecc.
Questo per dirti che non c’è nulla di strano nello scoprire che 99 su 100 la struttura, come anche spesso le ante stesse (ed è anche il caso di Camerino) sono realizzate con laminati di varia densità e finitura. Questa scelta rende il prodotto molto più “stabile”, industrialmente gestibile e alla fine credimi, anche più economico (seppure valuti “importante” il prezzo di questo prodotto di Caccaro).
Anche tra i laminati troviamo qualità diverse e caratteristiche differenti e certamente quelli utilizzati da Caccaro sono a livello del nome dell’Azienda e della fascia di prezzo del prodotto. Non su Camerino, ma su altri armadi, Caccaro propone anche finiture in “vero legno” (Natural Wood), ma anche qui si tratta di “impiallacciatura” (come si definisce con un termine tecnico) che consiste nel rivestire gli agglomerati che costituiscono la parte interna dei singoli “pezzi” di un mobile, con una lamina di qualche decimo (gli spessori possono variare) di “vero legno” al posto dei laminati “sintetici” di produzione industriale.
In conclusione, posso assicurarti che non stai acquistando “a caro prezzo” qualcosa di realizzato con una materia “scadente”, ma realizzato con materie che sono dei derivati industriali del “vero legno” (oggi sempre più raro e che dovremmo preservare sempre di più), che peraltro garantiscono estrema solidità e durabilità nel tempo senza “spacchi”, “buchi” o tarli che hanno certamente un estremo fascino sui mobili antichi o di “arte povera”, ma stiamo staremmo confrontando oggetti completamente diversi.
Buon acquisto…
Grazie.
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