Santiago Calatrava- il Peace Bridge (Canada)
La città di Calgary in Canada ha il suo nuovo ponte che attraversa il fiume Bow, il Peace Bridge, opera dell’architetto e ingegnere Santiago Calatrava.
La singola campata è una passerella elicoidale di 126 mt di lunghezza. Adiacente al Prince’s Island Park nel centro della città, la struttura fornirà a pedoni e ciclisti un collegamento tra questo e il centro urbano.
Percorsi ben definiti con cordoli per le diverse modalità di movimento: una corsia centrale per le biciclette e marciapiedi leggermente elevati, posti ai lati di questa, per i pedoni.
Un rosso “deciso” (forse fin troppo…) per la struttura, che si caratterizza per il suo intreccio a raggiatura costante che rende originale anche la prospettiva interna del Peace Bridge, soprattutto in notturna.
Le ampie superfici trasparenti “incastonate” nella parte alta della struttura, oltre a lasciare un’ampia visuale, riparano dalle inteperie i “viaggiatori”, termine appropriato vista la dinamica del ponte, che seppur immobile ricorda il dinamismo di un treno ad alta velocità.
image © santiago calatrava
image © santiago calatrava
image © santiago calatrava
image © santiago calatrava
image © santiago calatrava
image © santiago calatrava
Mi ricorda quei serpenti di plastica snodati con cui giocavamo da piccoli… 😉
personalmente Calatrava non mi entusiasma particolarmente ma credo che questa volta abbia avuto una buona idea.. ecco forse è un pò troppo dritto..ma dal momento che l’architettura deve andare di pari passo con la funzione..prima si supera il fiume e meglio è 🙂
http://www.google.it/imgres?q=Pabellón+Puente&um=1&hl=it&biw=1280&bih=869&tbm=isch&tbnid=IsGju_zEbhgSpM:&imgrefurl=http://bzgz.blogspot.com/2011/07/ibercaja-cerrara-con-puertas-y
date un’occhiata a questa passerella/mostro invece..
Sì un vero mostro!
In Spagna (non ho ben capito dove) per la modica spesa di 75 milioni di euro !!
Grazie Zaha Hadid che sei nata ai nostri tempi……….. ❤
08/05/2012 – Il Riverside Museum di Glasgow progettato da Zaha Hadid, è stato eletto dall’European Museum Academy il museo più innovativo nei settori della tecnologia, della storia sociale e del lavoro. Il Riverside ha gareggiato contro musei di altri 12 paesi europei per vincere la 17a edizione del Premio Micheletti.
Fonte Archiportale.com
Nulla da obiettare sulla capacità di questo architetto di convogliare sotto lo stesso tetto (scusatemi la rima) moltissimi aspetti tecnologici d’avanguardia. Io sostengo soltanto che forse per la troppa attenzione alle tecniche costruttive, forse per l’eccessiva attenzione all’impiantistica in generale o forse per il suo ego che la spinge a creare “monumenti” da riviste del settore anzichè architetture vivibili ed economicamente sostenibili, non riesce a far fronte all’aspetto puramente umano delle sue opere. Vedi un’esempio fra tutti (e non smetterò mai di ripeterlo) il Maxxi.